Cocciniglia

1. LA COCCINIGLIA: CARATTERISTICHE PRINCIPALI

La coccoidea, comunemente nota come cocciniglia, deve il suo nome al termine spagnolo che significa “porcellino di terra”. Appartiene alla vasta famiglia degli insetti emitteri, una categoria di insetti molto ampia comprendente oltre 700 specie suddivise in 7 macro famiglie.

Si tratta di insetti molto piccoli e, nonostante spesso appaiano in colonie numerose, la loro dimensione ridotta contribuisce ad una rapida diffusione. Spesso, infatti, passano inosservati e possono viaggiare indisturbati sulle piante che vengono trasportate da un luogo all’altro; così, si è assistito alla diffusione di alcune specie in vastissime aree del mondo.

La cocciniglia rientra nella categoria degli insetti fitofagi e fitomizi, ovvero coloro che si cibano della linfa delle piante. Si ancorano alla pianta con la loro proboscide e ne succhiano il nutrimento, indebolendola ed arrivando persino a causarne la morte.

Le cocciniglie farinose o cotonose, appartenenti alla famiglia dei Pseudococcidae, sono tra le specie più dannose. Questi insetti, riconoscibili per le loro secrezioni bianche e cerose, colpiscono principalmente le colture ornamentali e da frutto, causando seri danni estetici e produttivi. La loro presenza è spesso associata alla formazione di melata, che a sua volta favorisce la fumaggine, riducendo la capacità fotosintetica delle piante.

La più diffusa nel nostro clima è la cocciniglia cotonosa degli agrumi. Questa, come suggerisce il nome, attacca principalmente alberi da frutto come limoni ed aranci ma si può trovare anche su alberi da giardino, come la ginestra. La cocciniglia cotonosa si riconosce in quanto ci appare come una massa chiara e filamentosa dal colore bianco, da cui deriva l’appellativo “cotonosa”.

cocciniglia cotonosa degli agrumi
cocciniglia cotonosa degli agrumi

Un’altra specie di cocciniglia particolarmente diffusa è la cocciniglia bianca del gelso. Di origine orientale, probabilmente giapponese, una volta arrivata in Italia verso la fine del 1800 causò gravi danni ai gelsi, sulle cui foglie venivano coltivati i bachi da seta.

La maggior parte delle cocciniglie è molto sedentaria. Dopo la schiusa delle uova, scelgono un luogo dove nutrirsi e vi rimangono per il resto della loro breve vita.

2. RISCHI PER LE PIANTE

Le cocciniglie attaccano ogni sorta di pianta (polifagi). Alcune di esse possono fissarsi su tutte le parti di un vegetale: sul tronco, sui rami, sulle foglie, sui fiori o frutti. Altre, invece, si fissano sempre su un organo solo o su una sola parte dello stesso. In generale, si annidano soprattutto sotto le foglie e nelle zone della pianta poco esposte al sole.

Gli effetti dell’azione delle cocciniglie sono essenzialmente di tre tipologie: in primis, si nutrono della linfa delle piante, indebolendole, e al tempo stesso immettono una saliva che ha effetti tossici e contribuisce a minare ulteriormente la salute del vegetale attaccato. In secondo luogo, le piante colpite producono dei frutti decolorati aventi minor valore commerciale. Infine, sono molte le specie di cocciniglie responsabili della produzione di melata, che sporca i frutti, favorisce la comparsa di fumaggine che ostacola il processo di fotosintesi. La melata oltretutto, a causa del suo contenuto zuccherino, ha l’ulteriore effetto di attirare molte formiche, il che spesso rappresenta un chiaro sintomo dell’infestazione da cocciniglia.

fumaggine causata da cocciniglia
fumaggine causata da cocciniglia

Il viburni, comunemente noto come viburno, è tra le specie arboree più suscettibili alle infestazioni di cocciniglia farinosa. Le foglie e i germogli di questa pianta ornamentale spesso mostrano i primi segni di attacco con macchie biancastre e presenza di melata.

3. RICONOSCERE UN’INFESTAZIONE DA COCCINIGLIA

Il primo segnale di un’infestazione da cocciniglia è la presenza dell’insetto su foglie e germogli. È possibile accorgersi di un’infestazione da cocciniglie anche quando compaiono punti umidi e lucenti sulle foglie. Questi sono causati sia dall’attività di suzione della cocciniglia, che perfora la pianta ed estrae nutrienti, sia dalla secrezione dell’insetto, che rilascia una sostanza dolciastra ed appiccicosa nota con il nome di melata. Di conseguenza, oltre alle parti vegetali, anche gli oggetti vicini o sottostanti le piante rischiano di diventare appiccicosi, attraendo appunto anche le formiche.

Oltre alla patina appiccicosa presente sulla pianta attaccata, l’infestazione da cocciniglia può anche essere riconosciuta dalle foglie gialle e variamente decolorate.

4. RIMEDI UTILI PER COMBATTERE LA COCCINIGLIA

Ci sono diversi insetti nemici naturali della cocciniglia: predatori degli ordini dei Coleotteri (principalmente Coccinellidi), dei Neurotteri ed anche dei Lepidotteri e parassiti endofagi ed ectofagi.

Tuttavia, l’azione di questi insetti non è quasi mai sufficiente per combattere un’infestazione da cocciniglia e, se non vengono contrastate per tempo, possono danneggiare la pianta fino a causarne la morte. Il metodo più rapido ed efficace rimane dunque l’impiego di insetticidi.

Solabiol propone l’insetticida PFnPO anticocciniglia 2in1 a base di Piretro naturale ed olio di colza per il controllo di tutti i tipi di cocciniglie. L’esclusiva azione combinata dei due principi attivi permette di eliminare:

· Forme giovanili attraverso l’azione chimica abbattente del Piretro

· Adulti e uova grazie all’azione meccanica asfissiate dell’olio di colza

Si tratta di un prodotto pronto uso, semplice da utilizzare e con efficacia immediata: una volta individuata la pianta colpita, si deve effettuare una completa bagnatura della vegetazione, nebulizzando il prodotto su tutta la pianta.

È consigliato applicarlo non appena ci si accorge della comparsa della cocciniglia, possibilmente la sera o nelle ore più fresche della giornata. In caso di forte infestazione, si suggerisce ripetere il trattamento 2 volte dopo tre giorni.

Prodotti come quelli a base di piretro o olio di colza sono particolarmente efficaci nei trattamenti contro afidi, ragni rossi, tripidi ed altri fitofago che possono coabitare con la cocciniglia e amplificare i danni alle coltivazioni.

5. CURIOSITA’ – IMPIEGHI COMMERCIALI

Nonostante questi insetti risultino quasi sempre dannosi e spesso esiziali a molti vegetali, talvolta possono essere impiegati nella produzione di sostanze di valore commerciale o alimentare.

Nell’industria alimentare, infatti, la cocciniglia viene utilizzata per estratte l’acido carminico, ricavato dalle uova essiccate o dall’insetto stesso. Utilizzato come colorante per la lana e la seta già dagli indigeni del Messico, attualmente viene impiegato come colorante alimentare dalla tonalità rosa-rossa. Questa sostanza, nota con il nome di E120, è presente in prodotti quali yogurt alla fragola, caramelle gommose e succhi di frutta all’arancia.