Calabrone asiatico: come riconoscerlo e prevenire le infestazioni
Il calabrone asiatico, noto anche come vespa velutina, è una specie invasiva originaria del sud-est asiatico che si sta diffondendo rapidamente in molte parti d’Europa, compresa l’Italia.
Questa specie rappresenta una minaccia significativa non solo per gli esseri umani, ma anche per la fauna locale, in particolare per le api domestiche e altri insetti impollinatori.
Ecco allora come riconoscere il calabrone asiatico, quali rischi comporta e le misure di prevenzione più efficaci per contrastare questa specie pericolosa.
Caratteristiche del calabrone asiatico
Il calabrone asiatico si distingue facilmente dal calabrone europeo grazie a specifiche caratteristiche fisiche.
Ha il corpo prevalentemente scuro, con una fascia gialla sull’addome, e le zampe di colore giallo, un tratto distintivo che lo differenzia dalla sua controparte europea.
Le sue ali scure e la dimensione leggermente inferiore lo rendono visibilmente riconoscibile rispetto al calabrone comune.
Ecco un confronto tra le due specie:
Caratteristica | Calabrone Asiatico | Calabrone Europeo |
---|---|---|
Dimensioni | 2,5-3 cm (regina fino a 3,5 cm) | 3-4 cm (regina fino a 4,5 cm) |
Colorazione | Corpo nero, anello giallo-arancione sull’addome | Corpo tinto di rosso, giallo e nero |
Zampe | Gialle | Scure o marroni |
Nido | Grande, fino a 1 metro di altezza, con ingresso laterale | Più piccolo, costruito in tronchi o sottoterra |
Il calabrone asiatico è stato avvistato per la prima volta in Europa nei primi anni 2000, in particolare nel sud-ovest della Francia, e da allora si è diffuso anche in Spagna e Italia, dove la vespa velutina ha trovato condizioni climatiche favorevoli alla sua proliferazione.
Ciclo di vita e comportamento
l ciclo di vita segue un modello comune a molte altre vespe. Le regine fecondate sono le uniche a sopravvivere all’inverno, nascondendosi in luoghi protetti fino alla primavera. Una volta uscite dal loro nascondiglio, iniziano a costruire un nuovo nido per deporre le uova e fondare una colonia.
Durante i mesi caldi, le colonie possono crescere rapidamente, raggiungendo fino a 13.000 individui in un solo nido. La fase di riproduzione massima si verifica da aprile a ottobre, con il picco di attività che si registra in estate.
A ottobre, le colonie raggiungono dimensioni massime e le regine fecondate si preparano per l’inverno, pronte a colonizzare nuove aree l’anno successivo. Le colonie possono diffondersi fino a 60 km di distanza.
Pericoli per gli esseri umani e la fauna
Il calabrone asiatico è una minaccia per diverse ragioni.
Primo, rappresenta un pericolo per gli esseri umani, in quanto è più aggressivo del calabrone europeo. Se ci si avvicina a un nido attivo, anche senza rendersene conto, il calabrone può attaccare e pungere ripetutamente.
Il suo pungiglione, lungo fino a 6 mm, è abbastanza potente da penetrare i guanti da giardinaggio. La puntura può essere molto dolorosa e, in caso di allergie, può causare gravi reazioni come l’angioedema, una condizione potenzialmente letale.
In secondo luogo, il calabrone asiatico ha un impatto devastante sulle api domestiche, che sono una risorsa vitale per l’agricoltura grazie al loro ruolo di impollinatori.
Questa specie invasiva si nutre di api, attaccandole all’ingresso degli alveari. Il calabrone attende in volo, afferra l’ape, la decapita e porta il suo torace al nido per nutrire le larve.
Questo comportamento ha già avuto conseguenze gravi in paesi come la Francia e la Spagna, dove la vespa velutina è responsabile di una significativa riduzione delle popolazioni di api, creando stress nelle colonie che, temendo l’attacco, smettono di lasciare gli alveari per cercare cibo.
Diffusione del calabrone asiatico in Italia
In Italia, la presenza del calabrone asiatico è stata documentata per la prima volta nel 2012 nella regione della Liguria.
Successivamente questa specie si è diffusa in altre regioni del nord e centro Italia. La vespa velutina ha trovato condizioni climatiche ideali nelle zone temperate della penisola, dove le temperature più miti favoriscono la riproduzione della specie.
Le regioni più colpite in Italia includono:
- Liguria
- Toscana
- Emilia-Romagna
- Piemonte
La proliferazione della vespa velutina ha suscitato preoccupazioni tra gli apicoltori italiani, i quali hanno denunciato una significativa perdita di alveari. A livello istituzionale, sono stati avviati diversi programmi di monitoraggio per cercare di contenere la diffusione del calabrone asiatico in Italia.
Regione | Anno di Prima Segnalazione | Presenza Attuale (2024) |
---|---|---|
Liguria | 2012 | Diffusa |
Toscana | 2015 | Moderata |
Emilia-Romagna | 2017 | Moderata |
Piemonte | 2019 | Localizzata |
Come prevenire e gestire un’infestazione di calabrone asiatico
Il modo migliore per prevenire un’infestazione di calabroni asiatici è monitorare regolarmente le aree intorno alla propria abitazione, specialmente durante la primavera e l’estate, quando le regine iniziano a costruire i nidi. Ecco alcuni consigli utili:
- Ispezione regolare: controlla attentamente tetti, soffitte e alberi ad alto fusto per individuare eventuali nidi. I nidi del calabrone asiatico sono generalmente più grandi e hanno un ingresso laterale.
- Picchiettare il fogliame: prima di tagliare siepi o piante alte, scuoti leggermente le foglie con un bastone lungo per assicurarti che non ci siano nidi nascosti.
- Chiama un professionista: se scopri un nido, è altamente consigliato evitare il fai da te. Il calabrone asiatico è molto pericoloso e l’intervento di un professionista è fondamentale per rimuovere il nido in sicurezza.
Curiosità: La risposta delle api
Le api domestiche, le prede principali del calabrone asiatico, hanno sviluppato una straordinaria tattica di difesa chiamata “palla di calore”.
Quando il calabrone si avvicina all’alveare, un gruppo di api lo circonda e sbatte velocemente le ali per generare calore. La temperatura sale a circa 45°C, sufficiente a uccidere il calabrone, mentre le api, più resistenti al calore, riescono a sopravvivere.